Roma vintage


C’era un tempo, nel rione Trastevere, una chiesa dedicata a Santa Bonosa affacciata su una piazza con lo stesso nome, demolita nel 1888 mentre si costruivano i muraglioni del Tevere e piazza Sidney Sonnino.

Ritrovare le tracce di santa Bonosa, martire di Porto intorno agli anni 207 – 211, non è facile, ma ancora di più ricostruire l’aspetto di quest’angolo di Trastevere, un tempo così simile ad un piccolo paese ed oggi al centro di un via vai turistico e commerciale.

Ci aiuta il pittore Ettore Roesler Franz, che ha riprodotto la via e la chiesa di S. Bonosa in un acquerello su carta del 1888: un bambino a piedi nudi, coppie di donne che chiacchierano, in piedi o  sedute, in una luce declinante che fa spazio all’ombra serale. In lontananza arriva una madre con il suo piccolo in braccio mentre un’altra cammina in senso contrario con il bambino al fianco. Un uomo è intento al suo lavoro e un altro sembra oziare su una sedia in equilibrio precario davanti al portone della chiesa. Tutt’intorno, una sbandierata di panni stesi al sole, sulla casa medioevale a mattoni a destra, sul fianco della chiesa, nel vicolo di fronte. Una tranquilla vita familiare e di paese, destinata di lì a poco a scomparire.

Così l’archeologo e storico Mariano Armellini (Le chiese di Roma dal sec. IV al XIX) parla della chiesa di Santa Bonosa: « Era una delle più storiche e antiche chiese del Trastevere. Delle sue origini nulla sappiamo con certezza, tranne che sono antichissime… Non si può deplorare abbastanza la distruzione avvenuta testé di questa piccola e monumentale chiesuola. »

Insieme a questo, altri 39 acquerelli di Ettore Roesler Franz –  in mostra al Museo di Roma in Trastevere fino al 13 settembre 2015 – rivelano insoliti panorami di Roma alla fine dell’Ottocento, prima che le grandi trasformazioni urbanistiche e la costruzione dei muraglioni lungo gli argini del Tevere ne cambiassero per sempre le prospettive. Ecco così riapparire il “gioiello settecentesco” del Porto di Ripetta, l’arcata maestosa di Ponte Rotto, i giardini pensili o le terrazze affacciate sul fiume Tevere.

Il confronto tra i dipinti e 48 foto coeve (dell’Archivio fotografico del Museo di Roma) che ritraggono gli stessi luoghi, trasportano nel tempo in una Roma scomparsa, pittoresca, romantica e bellissima. Dieci itinerari da percorrere tra le sponde del Tevere, i Prati di Castello, Borgo, il Campidoglio, l’Aventino, Marmorata, la cosiddetta Salara e Testaccio, il Celio, il Ghetto, Trastevere e altri luoghi di di grande bellezza.