La melodia dell’arte | #6GradiMiC
Febbraio come mese del canto: s’intravede in lontananza la fine dalla brutta stagione e, vicino, il Festival di Sanremo. Abbiamo deciso di fare un omaggio al festival della canzone italiana attraverso le opere dei Musei in Comune Roma e il nostro tradizionale appuntamento con i #6GradiMiC.

In foto il “Paesaggio con Orfeo che incanta gli animali e ninfe” nei Musei Capitolini.
Partiamo dunque da Orfeo che, come racconta Ovidio nel decimo libro delle Metamorfosi, per impietosire gli dei degli inferi sulla sorte dell’amata Euridice diede voce al suo canto struggente, riuscendo perfino a far piangere le Erinni. L’incanto della sua voce era in grado di placare anche le bestie feroci e la natura.
Primo grado: non sempre il canto apre tutte le porte.
Come Orfeo il cui canto non cambiò la tragica sorte di Euridice, anche il povero Marsia, nella sfida che lo vide contrapporsi al dio, ci ha letteralmente rimesso la pelle. In foto: particolare del volto della statua di Marsia nei Musei Capitolini (copia romana da originale greco del II secolo a.C.).
Secondo grado: le sfide del canto: da Marsia ad Atena.
“Vado a cantare di Pallade Atena, guardiana della città, la terribile…” un canto omerico ci porta dal povero Marsia alla vera causa dei suoi guai, Atena, inventrice del flauto. Sarà proprio una sfida musicale con questo strumento, la causa dei tormenti di Marsia. In foto la statua di Atena tipo Lemnia nella Centrale Montemartini.
Terzo grado: dal tormento all’ispirazione. Il potere della musica.
Nella mitologia greca, la natura divina di Melpomene, figlia di Zeus e di Mnemosine, era d’impulso al canto e alla danza. Secondo alcuni, la musa sarebbe la madre delle favolose sirene la cui voce seducente attirava i marinai. In foto la statua di Melpomene nella Sala di Alessandro del Casino Nobile – Musei di Villa Torlonia.
Quarto grado: dal coro delle sirene al coro degli umani.
Nessun pericolo invece proviene dalla voce di questi bambini la cui foto è esposta nella mostra Il Sorpasso. Quando l’Italia si mise a correre, 1946-1961 al Museo di Roma.
Quinto grado: dalla voce umana al verso degli uccelli.
Grande minaccia incombe però sul chiurlottello, specie misteriosa e rara a rischio di estinzione. Il suo verso-canto breve ed acuto, spesso stridulo, ripetuto una o due volte lo fa riconoscere alle orecchie più addestrate. In foto un esemplare di Chiurlottello (Numenius tenuirostris ) nella collezione del Museo Civico di Zoologia.
Sesto e ultimo grado: un canto che non si estingue.
È facile da identificare invece “l’uccello da canto” di Jaquet Droz & Leschot, un carillon che ripete la sua melodia dalle sale del Museo Napoleonico.
Impressive collection!!