Un ritrovamento inaspettato
Immaginiamo di ritrovare, negli Archivi del Museo di Roma, un taccuino simile a quello in foto. Cosa potrebbe contenere? Il suo aspetto vissuto ha ispirato le curatrici del museo che hanno inventato per voi il diario personale di un fantomatico Ciro, attendente del conte Giuseppe Primoli, fotografo a Roma tra il 1888 e il 1903.
Il nostro cronista viveva in una modesta casa a Piazza Montanara, a ridosso delle strutture del teatro Marcello (la pittoresca piazzetta è andata, ahimè, completamente distrutta tra il 1926 ed il 1934, per le demolizioni di quella che fu chiamata “la via del Mare”, oggi via del Teatro Marcello).
Da questi appunti ‘personali’ inizia il nostro viaggio a ritroso alla scoperta di quegli avvenimenti politici, mondani, popolani (fate vobis) che hanno fatto di Roma una Capitale.
Non è certo casuale che ciò accada proprio in questi giorni che vedono allestita, al primo piano di palazzo Braschi, una splendida mostra sulla nascita della Capitale del Regno d’Italia.
Il filo conduttore dell’allestimento è lo sguardo rivolto alla quotidianità della gente, protagonista di una narrazione ricostruita per immagini, in particolare con le fotografie scattate da un fotoreporter ante litteram, il conte Giuseppe Primoli tra il 1888 e il 1903. Da fotografo dilettante, poteva permettersi di fotografare ciò che desiderava. Le sue foto restituiscono la città degli uomini e delle donne immortalati nella quotidianità, documentano mestieri, avvenimenti, la vita della nobiltà, ma anche la povera gente e i primi scioperi che sconvolsero la città, il corteo del Primo Maggio, le feste, gli spettacoli, la mondanità.
Questo materiale, misteriosamente rinvenuto proprio in questi giorni, sembra promettente. Ne pubblicheremo quindi degli estratti nel nostro blog.
Se anche voi siete curiosi di saperne di più, non perdetevi i prossimi post!
E venite ad approfondire l’evoluzione di Roma attraverso le foto del conte Primoli, e non solo, visitando la mostra Roma. Nascita di una capitale 1870-1915 ospitata dal Museo di Roma fino al 26 settembre 2021.