“Chi dice Roma, dice Tevere”


Roma, 20 novembre 1894

Nun ce sta nient a fa’. Tiene na capa tosta. Tanto poi c’è Ciro, o fess, che ve caccia ‘a castagna da o fuoco’.

E sì che glielo dissi, ieri sera, che non era aria. E invece pure stamane Vossignoria il Conte s’è destato di buon’ora, e contemplando il cielo arrovesciato, ha voluto ugualmente attaccare il cavallo al calesse e uscire a suo gusto per le contrade, a caccia di memorie e di ritratti.

Primoli fotografa il Tevere esondato
Primoli fotografa il Tevere esondato

Ma il fiume nottetempo ha tracimato e già sulle rive è tutto un pantano e un’agonia di mosche. Il cavallo, quando li ho raggiunti a mezzo giorno suonato, si era ammutinato e mi fissava con occhi mesti e rassegnati alla testardaggine del suo padrone.

D’altronde, ‘c’aggia a fa, chist tiene o sangue ‘e Bonaparte intr ‘e vene’. E che, non lo sapevate? Luciano, il nonno di Gegè, era il fratello “ribelle” di Napoleone, che s’accapigliò coll’imperatore, piantò tutto e se ne venne a Roma. E così, quando “Ei fu”, non beccò manco ‘na lira d’eredità’

Pure quella mattina perciò, che volete che fosse per lui starsene impantanato per ore, in attesa che arrivassi. Gegè teneva due cose: la macchina fotografica e una calma olimpica. Però una foto quel giorno gliel’ho scattata io. Così ‘nata vota s’arricorda de non usci dopo ‘na tempesta’.

Venite ad approfondire l’evoluzione di Roma attraverso le foto del conte Primoli, e non solo, visitando la mostra Roma. Nascita di una capitale 1870-1915 ospitata dal Museo di Roma fino al 26 settembre 2021