Grand Tour | Per i vicoli della città
Una sera però, stanchi di tanta mondanità, monsieur Dumas e i suoi accompagnatori bramavano immergersi dove abita la gente, per perdersi tra i vicoli e bere un buon bicchiere all’osteria. E, scusassero la sincerità, ma secondo voi il Conte, a chi si rivolgeva in questi casi? Ecco che il fido Ciro, all’occorrenza, si improvvisa anche cicerone per i rioni di Roma.
D’altronde, per abbuscare il lavoro li conoscevo palmo a palmo, manco ci fossi nato. Così me li sono portati dietro, dall’Argentina, verso il Ghetto, passando per piazza Mattei e la sua fontana con le tartarughe, il Portico di Ottavia e poi giù, costeggiando S. Angelo in Pescheria, verso piazza Montanara, dove tenevo casa.
Lì vicino, tra gli archi del teatro di Marcello, c’era un’osteria di un mio compare. Hanno bevuto così di gusto, che invece di tornare indietro verso l’hotel, la compagnia ha voluto proseguire verso la Bocca della Verità e il Tempio di Vesta, fermandosi a respirare profondamente l’aria umida sull’isola Tiberina.

Il giorno seguente, monsieur Dumas, teneva il raffreddore e se n’è stato ritirato, tanto per rimettersi in forze per il viaggio di ritorno, ormai prossimo.
Così ho aspettato il mio Conte, che gli ha fatto una visita di quasi due ore, e nell’attesa ho girato piazza di Spagna, risalendo le scale della Trinità dei Monti, e mi sono diretto al Pincio, dove nemmeno il cielo scuro aveva scoraggiato il rito quotidiano del passeggio.
Infine, giunsero i saluti, brevi e intensi, come si conviene fra galantuomini. Il conte l’indomani si è morso le mani, perché dal suo esilio militare non si è potuto liberare per accompagnare il Maestro fino alla stazione. Quest’ultimo, tuttavia, con garbo ha preso congedo da Roma lasciando un biglietto di ringraziamento a Madame.
Quando è giunto a casa, Gegè lo ha aperto con gli occhi lucidi. “Ma Eccellenza illustrissima, voi mi dovete spiegare questa cosa curiosa. Com’è che voi vi dite straniero tra i Romani e romano in mezzo ai forestieri?”
Gegè mi guardò, sorrise e non rispose. Ch’a meglio parola è chela ca nun se dice.
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Quello in foto non è il Tempio di Vesta ma il Tempio di Ercole Vincitore il Tempio di Vesta o delle Vestali si trova all’ interno del Foro Romano .