MUSEO DI SCULTURA ANTICA GIOVANNI BARRACCO




Il Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco è ospitato in un ricercato ambiente architettonico cinquecentesco, situato tra Piazza Navona e Campo de’ Fiori, che conserva intatta una straordinaria raccolta di sculture antiche formata tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 da Giovanni Barracco, barone calabrese di antica nobiltà. Attraverso 400 tra opere e frammenti ben scelti, di altissima qualità, il collezionista ci conduce in un percorso affascinante che tocca l’arte egizia, assira, cipriota, etrusca, greca e romana, fino a qualche esemplare di arte medievale. Presente nei sotterranei anche una casa romana risalente, nelle sue principali strutture documentate, al IV secolo d.C. Un settore particolarmente interessante del museo raccoglie esemplari di arte cipriota, individuata come elemento di mediazione tra il mondo orientale e quello greco.

Figure di divinità, quali il tipico Herakles-Melquardt (V secolo a.C., contaminazione tra il mondo greco e quello fenicio), immagini di offerenti e perfino un piccolo carro-giocattolo rinvenuto in una tomba, offrono un panorama unico, tra i musei romani, dell’arte di Cipro. Oltre ad alcuni importanti reperti etruschi, sono le sculture greche quelle maggiormente rappresentate nel Museo. A cominciare da importanti esemplari di arte arcaica realizzati sia in Grecia che nelle colonie occidentali, sono presenti notevolissimi esempi delle maggiori scuole artistiche della Grecia classica: copie di altissimo livello da originali di Mirone, Fidia, Policleto, Lisippo illustrano alcuni dei capolavori più celebrati della scultura greca del V e del IV secolo a.C. Un posto di rilievo è riservato agli originali greci, particolarmente numerosi rispetto alla collezione relativamente piccola. Attraverso una serie di opere di arte ellenistica si viene accompagnati verso le forme espressive più caratteristiche dell’arte romana: sono presenti alcuni ritratti, il frammento di un importante rilievo storico, una grande testa di Marte da un monumento pubblico e alcune stele funerarie provenienti da Palmira, in Siria.