Be My Valentine
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Ecco le opere più affascinanti del Sistema Musei Civici di Roma. Per ognuna sono specificati alcuni suggerimenti di affinità.
Innamorati dell’arte e scegli tra loro la tua anima gemella.
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Polimnia Immagine di grande suggestione, Polimnia è una delicata fanciulla che contempla con aria sognante e sguardo intenso un orizzonte ideale e vagheggiato, una tra le Muse del ciclo creato da Philiskos di Rodi nella tarda età ellenistica. La statua scolpita per gli horti Spei Veteris è forse una creazione più tarda, ma di grande fascino e fedeltà all’originale. PER CHI: Per chi intravede un futuro migliore. Per i sognatori DOVE: puoi trovare la scultura nella Sala Caldaie della Centrale Montemartini — presso Centrale Montemartini.
Marforio Sdraiato sul fianco sinistro, volto reclinato, lunghi capelli e barba, la statua “del Marforio” è davvero colossale (242 cm!). Conosciuto fin dal Cinquecento, molti studiosi vi individuano la raffigurazione del Tevere o di altra divinità fluviale pertinente anche in antico ad una fontana. Stilisticamente è attribuito all’Età Flavia (I secolo d.C.) ma divenne molto noto a partire dal Rinascimento perché fu utilizzato per affiggere “pasquinate”, scritti diffamatori contro il Governo, che i romani firmavano con il nome di “Pasquino”. PER CHI: Per chi ama tutti gli sport e soprattutto quelli acquatici DOVE: Puoi trovarlo nel cortile di Palazzo Nuovo, Musei Capitolini — presso Musei Capitolini.
Testa di Doriforo Una delle sculture più celebri dell’antichità, in cui prende forma la teoria di Policleto (Canone) sulle proporzioni e gli equilibri interni del corpo umano. L’armonia si estende perfino alle ciocche dei capelli che riproducono nel marmo la finezza di lavorazione tipica del bronzo. Nella copia del Museo Barracco, di altissima qualità e databile nella tarda età ellenistica, l’artista ha lasciato il segno di una espressività maggiore rispetto all’originale. PER CHI: Per chi cerca da anni di addomesticare la propria capigliatura o anche per chi ha fatto pace con la propria incipiente calvizie. Per chi ama la giovinezza senza essere invidioso o, almeno, solo un poco DOVE: puoi trovare l’opera al Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco — presso Museo Barracco.
Il dubbio L’innovativo taglio compositivo, lo sguardo magnetico della donna e l’atmosfera velata di mistero di derivazione simbolista, fanno dell’opera Il dubbio di Giacomo Balla un capolavoro assoluto. Ritratto della moglie Elisa Marcucci, realizzato tra il 1907 e il 1908. PER CHI: Per chi crede all’amore a prima vista. Per chi non ama le verità assolute DOVE: puoi trovare il dipinto alla Galleria Comunale d’Arte Moderna — presso Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale.
ANTONIO CANOVA Autoritratto Canova si cimenta con la pittura quasi in polemica opposizione agli amici pittori, che la consideravano arte superiore. Nel suo Autoritratto, il grande scultore ritrae se stesso con forti notazioni realistiche della fisionomia compresi i segni dell’età. Sullo sfondo si intravede il rilievo con La morte di Adone – modellato nel 1797 – che permette di risalire alla datazione del dipinto intorno al 1799. PER CHI: Per chi non assomiglia a Brad Pitt ma ha forti inclinazioni artistiche. Per persone versatili o che non hanno ancora scoperto il proprio talento DOVE: puoi trovare l’opera al Museo di Roma Palazzo Braschi — presso Museo di Roma.
Carlotta L’olio su tela di Lèopold Robert raffigura Charlotte Napoléon, in un ambiente disadorno accanto ad una table ronde su cui è poggiato un libro. Robert, innamorato di Charlotte tanto da togliersi la vita quando fu respinto, dipinge l’amata senza indulgere in idealizzazioni, valorizzandone i grandi occhi e lo sguardo profondo. Al Museo Napoleonico sono conservati numerosi album di Carlotta – intellettuale vivace e artista figlia di Giuseppe Bonaparte fratello maggiore di Napoleone – con suoi disegni e acquerelli. PER CHI: Per chi guarda oltre le apparenze. Per chi possiede cognomi impegnativi DOVE: puoi trovare il dipinto al Museo Napoleonico, sala IX
Fanciulla seduta Tra le opere rinvenute nella zona dell’Esquilino, la splendida fanciulla seduta, preziosa copia di età adrianea di un modello ellenistico, ha un aspetto poco più che infantile, con guance piene e tratti minuti. La figura è raccolta e inclinata in avanti, le gambe accavallate, l’espressione e la postura suggeriscono concentrazione interiore. PER CHI: Per chi si lascia trascinare dalla fantasia DOVE: puoi trovare la scultura nella Sala Caldaie della Centrale Montemartini — presso Centrale Montemartini.
Antinoo Rinvenuta negli scavi degli anni trenta del 900 per l’apertura di via dell’Impero nella grandiosa residenza di Villa Rivaldi, la scultura in marmo di Antinoo è documento della raffinata sensibilità artistica del committente. Il giovane favorito dell’imperatore Adriano è raffigurato alla greca secondo l’iconografia dell’Apollo del Tevere. PER CHI: Per chi non ha ancora letto le Memorie di Adriano. Per chi ama le storie romantiche non proprio a lieto fine. Per chi s’innamorava sempre del più bello della scuola DOVE: puoi trovare l’opera alla Centrale Montemartini, sala Macchine — presso Centrale Montemartini.
Galata Capitolino Con grande pathos raffigura un Gallo – Galata – ferito con accanto il suo scudo, collare tradizionale “torques” al collo. E’ colto nella sua nudità con ciocche di capelli scompigliate, il volto sofferente reclinato è ornato da baffi. La ferita ben visibile indica la volontà di rendere il guerriero nell’ultimo istante di resistenza al dolore. Ultimamente è stata avanzata l’ipotesi di datazione della copia in età cesariana, ma anche quella che possa trattarsi di copia diretta o dell’originale pergameno. PER CHI: Per chi non soffre di sindrome di Stendhal. Per chi pensa che l’allenamento sportivo sia superfluo. Per chi vorrebbe tanto che la ferita fosse superficiale. DOVE: fino al 16 marzo l’opera sarà esposta alla National Gallery of Art di Washington, poi tornerà al Palazzo Nuovo dei Musei Capitolini — presso Musei Capitolini.
Diego Velasquez autoritratto L’antica attribuzione al pittore spagnolo viene oggi riconfermata dagli studi: si tratta probabilmente di un vivido autoritratto in veste di “Virtuoso del Pantheon”, una congregazione di artisti, che Velázquez avrebbe realizzato durante il suo soggiorno romano: 1649-1651. PER CHI: Per chi predilige baffi e pizzetto, ma ha dei dubbi sulla loro modernità. Per chi sa bene che l’abito non fa il monaco. Per chi ha le pareti di casa dipinte di beige DOVE: puoi trovare l’opera alla Pinacoteca dei Musei Capitolini — presso Musei Capitolini.
Ritratto di Caracalla Nella Sala degli Imperatori di Palazzo Nuovo ai Musei Capitolini, su mensole marmoree lungo le pareti, sono allineati ritratti di imperatori ed imperatrici o di personaggi dell’età imperiale, non sempre di sicura attribuzione. La raccolta documenta lo sviluppo della ritrattistica romana di età imperiale fino al periodo tardo-antico. Scultura del 215-217 d.C. in marmo, il ritratto di Caracalla fa parte della serie maschile degli imperatori attraverso cui si può, tra l’altro, seguire l’evoluzione del modo di portare i capelli e la barba. PER CHI: Per chi preferisce alla perfezione qualche difetto somatico. Per chi ha forti interessi tricologici oltre che di storia romana. Per chi apprezza i bagni termali. Per chi è incline a credere che l’ambizione e la crudeltà possano leggersi nei tratti del volto DOVE: puoi trovare l’opera a Palazzo Nuovo dei Musei Capitolini — presso Musei Capitolini.
Venere Esquilina La dea è nuda e colta nell’atto di legarsi i capelli in una complicata acconciatura prima di immergersi in un bagno. L’opera rappresenta una creazione di età romana ispirata a modelli greci di epoche diverse ed emana un particolare fascino legato alla freschezza del modellato e alla raffinatezza dei dettagli. PER CHI: Per chi è devoto alla bellezza in quanto tale. Per chi non va di fretta e pensa che valga la pena di fermarsi ogni tanto a riflettere DOVE: puoi trovare l’opera ai Musei Capitolini, Palazzo dei Conservatori — presso Musei Capitolini.
Luciano Bonaparte alla Villa Rufinella Ritratto da François-Xavier Fabre nel 1808, Luciano, fratello minore dell’imperatore, è in piedi e in abiti civili, nella serena ambientazione della Villa Rufinella di Frascati. L’espressione concentrata e il libro di Torquato Tasso semiaperto nella mano destra lo qualificano come uomo di studio e di cultura, in contrapposizione evidente con i ritratti eroici di Napoleone sui campi di battaglia o con insegne del potere. PER CHI: Per chi preferisce le buone letture all’avventura DOVE: puoi trovare il dipinto al Museo Napoleonico — presso Museo Napoleonico.
Ercole combattente La tensione del corpo, proteso in avanti in un gesto di grande dinamismo, e della muscolatura, resa con accurato studio anatomico, unite all’espressione concentrata del viso, sottolineano l’impeto del combattimento nel quale l’Ercole combattente di Palazzo dei Conservatori è intento. La scultura fu rinvenuta spezzata in frammenti e riutilizzata come materiale da costruzione in un muro nell’area degli Horti di Mecenate. PER CHI: Per fanatici del fitness. Per chi non è incline ai compromessi. Per naturisti senza problemi di adipe DOVE: puoi trovare l’opera ai Musei Capitolini, Palazzo dei Conservatori — presso Musei Capitolini.
Testa giovanile con diadema Il volto giovanile, coronato da una raffinata pettinatura trattenuta da un nastro, mostra gli occhi cavi pronti per accogliere elementi di altri materiali – avorio, pietre dure – utilizzati per dare vivacità allo sguardo. L’opera, che si ispira a modelli greci del V secolo a.C., può essere considerata una creazione classicistica di età augustea. PER CHI: Per chi è incline alla malinconia DOVE: puoi trovare l’opera al Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco, sala V, arte greca — presso Museo Barracco.
Donna bionda di schiena di Giorgio de Chirico, del 1930 circa, è un nudo di spalle di grandi dimensioni che ritrae una figura femminile morbidamente seduta su uno scoglio, con il volto acceso da riflessi ramati orientato verso un cielo chiaro e soffice e uno squarcio di mare mosso da bianche pennellate oblique. Nonostante l’intonazione antica, il taglio e il colore dei capelli rendono esplicita la contemporaneità del soggetto. PER CHI: Per chi pensa che bellezza non faccia necessariamente rima con magrezza. Per gli amanti della meditazione en plein air DOVE: puoi trovare il dipinto al Museo Carlo Bilotti Aranciera di Villa Borghese — presso Museo Carlo Bilotti.
Caterina Valadier Il Ritratto di Caterina Valadier con i figli Giuseppe e Maria Clementina di Giuseppe Bottani, del 1766 ca, allude al mito di Latona con i figli Diana e Apollo e rappresenta Caterina Della Valle, figlia dello scultore Filippo e moglie del famoso orafo e fonditore Luigi Valadier. Il dipinto, pervaso da un’armonia classica, testimonia il prestigio raggiunto dagli artisti a Roma nel Settecento. PER CHI: Per chi ama le coppie dell’Olimpo, ma non si ricorda mai le loro storie DOVE: puoi trovare l’opera al Museo di Roma Palazzo Braschi, sala 10 — presso Museo di Roma.
Principessa Biron Figlia maggiore di Pietro, duca di Curlandia, Wilhelmine Benigna Biron ebbe vita sentimentale movimentata che comprese una lunga e burrascosa relazione con il principe austriaco Clemens von Metternich, il protagonista del Congresso di Vienna. Il busto in marmo, eseguito da Bertel Thorvaldsen nel 1818, ne rappresenta un’elegante immagine, con delicato equilibrio tra resa naturalistica dei tratti delicati e nobili della donna e colti riferimenti alla statuaria antica. PER CHI: Per i patiti di storia. Per chi non teme una vita movimentata DOVE: puoi trovare l’opera al Museo Napoleonico, sala VII — presso Museo Napoleonico.
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