Philip Guston presentato da Peter Benson Miller


Peter Benson Miller, curatore della mostra “Philip Guston, Roma” al Museo Bilotti, ci racconta, nella biografia dedicata all’artista, come l’immaginazione di Guston fosse ossessionata da questi artisti italiani mentre dipingeva, solitamente di notte, nel suo studio: Masaccio, Piero della Francesca, Giotto, Giovanni Battista Tiepolo e Giorgio de Chirico.
Questi nomi fluttuano nell’aria intorno a una lampadina appesa a un filo e a una tela su un cavalletto, – scrive – invocando come talismani maestri le cui opere affascinarono Guston nel corso dell’intera carriera. L’artista cercò a più riprese ispirazione nei maestri italiani: nei primi studi su Masaccio e Michelangelo, compiuti quando era ancora studente alla scuola d’arte a Los Angeles; per le pitture murali ispirate agli affreschi di Piero della Francesca, Andrea Mantegna e Luca Signorelli1, eseguite negli anni Trenta e Quaranta; fino alle variazioni realizzate nell’ultimo anno di vita, rivisitando il ciclo di Masaccio che affresca la cappella Brancacci a Firenze. Guston rivisitò i maestri non solo studiando riproduzioni e saggi accademici, ma anche osservando direttamente le loro opere nel corso di tre importanti viaggi in Italia: nel 1948–49, nel 1960 e infine nel 1970–71.

In questo video la presentazione di Peter Benson Miller

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